Chiave d’accesso alle emozioni

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Nelle righe di questa rubrica abbiamo parlato spesso del corpo e di come abbia un’intelligenza, una memoria e anche un linguaggio.
È con il corpo che possiamo sentire le emozioni, ma il problema è che abbiamo perso la chiave di accesso e la capacità di capire i messaggi che ci manda. Messaggi come il senso di sazietà e di fame, la percezione dei sapori e degli odori…

Un bell’esercizio è, per esempio, masticare almeno dieci volte un boccone prima di deglutirlo, fra l’altro si mangia di meno e si gusta di più il cibo e ci si concentra sulle parti del corpo che sono in azione in quel momento.
Il corpo è spesso costretto a somatizzare, questa parola ormai la conosciamo bene: ci si gonfia, si ingrassa, si ha tanta fame, in realtà il corpo ci sta parlando di altro. È solo che noi non lo comprendiamo.
Per riuscire a dimagrire, mangiando, dobbiamo tener conto di un’importante questione: la nostra immagine interna. Di cui spesso non siamo consapevoli.
Dopo dieci anni che ci portiamo addosso un soprappeso, tutto il nostro sistema è tarato su questo. A parte lo scheletro e lo stomaco, si è creato anche un invisibile senso dei confini. Un occhio che ci vede sempre in un certo modo, anche se lo specchio ci rimanda una immagine diversa.

Ho lavorato con una donna straordinaria che nell’arco di un anno ha perso cinque taglie: le avevo anticipato la questione “immagine interna”, ma inizialmente non l’aveva considerata nel giusto modo.
A un certo punto facendo acquisti (nel frattempo dalla taglia 52 era arrivata alla 46) si ostinava a chiedere alla commessa la taglia 48 che già le pareva un successo notevole, anche se la commessa le proponeva la 46.
Finalmente guardandosi allo specchio si rese conto di quanto i suoi confini reali fossero più piccoli di quelli che lei continuava a percepire di sé. A questo punto integrammo anche tutto il lavoro sull’immagine interna e grazie a questo riuscì a indossare la taglia 42.